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Arlena di Castro in provincia di Viterbo, in una Azienda Agricola di 12 ettari a due passi dal mare di Capalbio, nel cuore dell’antica Etruria. Immerse in un campo di 180 mila piante di lavanda, Remo Stucchi ha creato un agriturismo ecologico, sostenibile, dove il lusso non manca. La prima casa sull’albero, la Suite bleu, è stata realizzata nel 2005, 44 metri quadri su una quercia secolare; la seconda, che sarà inaugurata a fine anno, è la più grande di Europa, 87 metri quadri, su un pino marittimo, dotata di doccia in corian, led a infrarossi, impianto di aria calda e fredda e il corredo, lenzuola, tende, asciugamani sono tutti in tessuti, lino e cotone rigorosamente da coltivazione biologica.
Ecologiche e antisismiche per natura, le due case sospese sono state montate in 15 giorni a otto metri da terra, come fossero barche, capaci di reggere gli ondeggiamenti delle fronde, nel completo rispetto della natura e degli alberi che le ospitano, “senza piantare un solo chiodo senza tagliare neppure un ramo – dice orgogliosamente Remo Stucchi – alberi che oggi vantano un dottore personale, che ogni anno visita i suoi “due pazienti” e ne certifica lo stato di buona salute”
Le due capanne perchees, come le chiamano i francesi dello studio di architettura che le hanno costruite, con un risparmio del 90% di emissioni di co2 rispetto ad una abitazione qualunque, non inquinano, consumano il minimo indispensabile e sono state costruite usando cinque materiali soltanto, tutti del luogo, a chilometri zero: vetro, tufo, ferro cotto legno di castagno, mentre le pareti della casa sono in acero rosso americano, l'unico chenon viene attaccato da tarme e microbi vari.
Ed oggi per chi voglia prendersi il privilegio di dormire sospeso tra cielo e terra, deve affrettarsi ad affittare la casa, perché le prenotazioni, specie nel “periodo blu”, quello che tra giugno e luglio vede la fioritura della lavanda, arrivano fino al prossimo anno, cioè il 2012.
Una frontiera per il turismo sostenibile, più che per le abitazioni, che consente un evasione dai “pensieri stonati” scriveva Italo Calvino nel suo "Barone rampante" che rendono noioso il signor barone padre, ma anche che rendono noiosa e triste la vita di tutti noi. Il rischio da evitare dunque, sempre per dirla con Calvino è che l'avvento di generazioni più scriteriate, d'imprevidente avidità, gente non amica di nulla, neppure di se stessa, cambi tutt e nessun Cosimo potrà più incedere per gli alberi.